American Horror Story: Cult – Murphy rivela alcuni segreti sulla stagione

il cui risultato è poi stato diverso, almeno da una , seguiti da un Q&A con il direttore del network John Landgraf e con il co-creatore di AHS/semi-dio della televisione Ryan Murphy. Anche se il network ha chiesto ai partecipanti di non rivelare i dettagli del plot degli episodi proiettati, Murphy ha genialmente rivelato i segreti chiave di questa stagione, includendo il personaggio realmente esistito che interpreterà Lena Dunham ed i diversi personaggi che invece interpreterà Evan Peters. Ecco qui sotto alcuni punti chiavi della chiacchierata:

La settima stagione continua un’evoluzione stilistica iniziata durante la scorsa stagione, Roanoke.

Dopo che il quinto capitolo, Hotel, ha spinto la serie verso nuovi livelli di decadenza visiva, lo spoofing del reality show di Roanoke è stato inteso come una sorta di resettaggio. “Con la sesta stagione volevamo strappare via tutto, in un certo senso smontare tutto” ha spiegato Murphy. “Pensavo fosse un buon colpo“. Cult sarà più con i piedi per terra, con una tavolozza di colori tenui ed un set relativamente normale nella periferia del Michigan. Sarà anche la prima saga di American Horror Story senza elementi sovrannaturali.

La serie va sul politico.

Più o meno. Il primo episodio inizia durante la sera delle elezioni e traccia le reazioni dei personaggi alle mutevoli realtà politiche che hanno definito il 2017. Murphy, però, ha fatto notare che il progetto è stato sviluppato prima di Novembre. “Per molte stagioni, l’idea scartata per la serie è stata Charles Manson e la famiglia Manson“, ha spiegato Murphy. Ha sentito che non sarebbe riuscito a rendere fresco l’argomento, ma è stato attirato all’idea del culto della personalità. “L’anno scorso, di questi tempi, tutti parlavano di elezioni e di quei due candidati.
L’idea delle elezioni come punto di partenza era stata decisa prima che i risultati delle elezioni americane fossero resi pubblici – che hanno comportato almeno una particolare differenza concettuale rispetto all’idea originaria di Murphy. “Tutti pensavano che Hillary Clinton avrebbe vinto a mani basse“, ha detto, impassibile. “Quindi l’opening era un po’ diversa“.
Ma anche se Cult affronta la politica del momento, Murphy ha dichiarato che la sua intenzione non era quella di rivolgersi ai politici. “Non riguarda Trump“, ha sottolineato. “Non riguarda la Clinton“. Invece, l’idea di un culto della personalità viene espressa tramite Kai Anderson, il leader del culto che ha i capelli blu ed è interpretato dal veterano di AHS Evan Peters.

Ha sparato ad Andy Warhol.

Durante la stagione, Peters interpreterà anche altri leader del culto che fanno parte della storia, incluso Manson, Jim Jones, David Koresh… ed Andy Warhol. Ciò porta all’apparizione di Lena Dunham, star e creatrice di Girls, nel settimo episodio di Cult. “Lena Dunham sarà Valerie Solanas, che nel 1968 ha tentato di uccidere ad Andy Warhol perché sentiva che le era stato negato il culto della personalità che ai tempi apparteneva a Warhol e alla Factory.” Per Murphy, quell’episodio riguarda nello specifico l’ira femminile, di allora e di adesso, che si collega al Manifesto SCUM della Solanas.

Perché le api?

Le api e gli alveari sono stati al centro della pubblicità di questa nuova stagione. Hanno un ruolo all’interno della serie, più o meno – il nuovo vicino interpretato da Billy Eichner è un apicoltore di periferia! – ma c’è anche un elemento tematico: “Le api rappresentano il culto originario“, ha detto Murphy.

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About Claire

Superfan di Rizzoli&Isles, ha visto talmente tanti crime e procedural che vorrebbe diventare un cop americano o addirittura entrare nella FringeDivision. Sin da piccola ha nutrito la passione per i libri di Patricia Cornwell ed è molto incuriosita dalla medicina legale. Da un paio d’anni a questa parte, ha quadruplicato le serie da seguire ed è soprattutto diventata una EvilRegal accanita, grazie al fantastico Once Upon a Time e alla splendida Lana Parrilla! Sogna di vivere a Los Angeles per respirare appieno l’aria telefilmica, anche se negli ultimi anni Vancouver sta rubando la scena alla famosa località californiana. Se non fosse che fa troppo freddo, non sarebbe male vivere lì.

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